lunedì 23 giugno 2008

DORMIRE BENE SI PUO': SE LO PERMETTONO I GENI

"In Gran Bretagna lo chiamano junk sleep, sonno spazzatura, definizione che riassume la condizione di chi dorme poco e male procurandosi così altri problemi di salute durante la veglia, non ultima la tendenza a ingrassare, e pregiudicando notevolmente il rendimento sul lavoro. E negli Stati Uniti la ricerca sulle patologie del sonno ha fatto un altro passo avanti, con la scoperta delle mutazioni genetiche coinvolte nella cosiddetta insonnia da mantenimento, quella in cui il paziente, che pure riesce ad addormentarsi, va incontro a frequenti risvegli che gli impediscono di riposare davvero. Un gruppo di ricercatori del Southwestern Medical Center dell’Università del Texas, coordinato da Rolf Joho, docente di neuroscienze, illustra in uno studio pubblicato dal Journal of Neuroscience come, ricorrendo a tecniche di ingegneria genetica, essi abbiano creato topi con difetti nei canali ionici Kv3.1 e Kv3.3. Si tratta di molecole la cui apertura e chiusura coordinata consente ai neuroni il trasporto di segnali elettrici e che sono comuni in una parte del cervello chiamata nucleo reticolare talamico, la quale è ritenuta coinvolta nel controllo del sonno a onde lente, quello profondo e ristoratore che si verifica in assenza di sogni. Il confronto con i topi normali ha così permesso di verificare che i topi mutanti entravano in questa fase del sonno, ma solo per brevi periodi prima di risvegliarsi, dormendo appena per il 50 o 60 per cento del tempo che era concesso ai primi. Nella ricerca futura, gli scienziati intendono focalizzare la loro attenzione sulla mutazione del canale Kv3.1, per sviluppare farmaci che gli restituiscano la funzionalità, perché in base a precedenti studi essi ritengono che il canale ionico in questione possa essere il fattore primario per le patologie del sonno, mentre le mutazioni del Kv3.3 sarebbero in grado di colpire la coordinazione muscolare." [Fonte: blog.panorama.it]

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