lunedì 28 luglio 2008

GUIDA AI CONSUMI ITTICI

Per tonni, pesce spada e merluzzo il problema principale è lo stato disastroso delle risorse, peggiorato ulteriormente dalla pesca pirata. I gamberoni tropicali, invece, provengono da pratiche di acquacoltura che danneggiano la fascia costiera intertropicale, cui si associano gravi violazioni dei diritti umani. Anche per le specie nella "lista rossa" esistono, però, eccezioni che devono essere sostenute, come ad esempio la pesca tradizionale al tonno rosso delle tonnare fisse.
Purtroppo gran parte del prodotto ittico nazionale deriva dalla pesca a strascico o dall'acquacoltura. Nel mondo "reale" non esiste il bianco e il nero: non tutta la pesca a strascico ha lo stesso livello di impatto, anche se si tratta di un sistema di pesca generalmente distruttivo, e non tutta l'acquacoltura è sostenibile.
Per orientarsi verso scelte più sostenibili, le linee guida sono:1. Chiedere sempre informazioni sul prodotto (es. se proviene da strascico o pesca artigianale)2. Orientarsi sul pesce azzurro (alici, sardine, sgombri) e sulle cozze (debitamente certificate per la stabulazione)3. Evitare sempre pesce sotto taglia4. Per orate e spigole di acquicoltura preferire i prodotti italiani (costano di più ma la qualità è superiore e, di solito, gli impatti inferiori)
La regola fondamentale è quella di informarsi: abbiamo il diritto-dovere di sapere cosa compriamo e a quali costi ambientali e sociali. Con la loro pressione i consumatori possono modificare i processi produttivi a favore della sostenibilità.
Scarica la "Guida ai consumi ittici"

Nessun commento: