
Purtroppo gran parte del prodotto ittico nazionale deriva dalla pesca a strascico o dall'acquacoltura. Nel mondo "reale" non esiste il bianco e il nero: non tutta la pesca a strascico ha lo stesso livello di impatto, anche se si tratta di un sistema di pesca generalmente distruttivo, e non tutta l'acquacoltura è sostenibile.
Per orientarsi verso scelte più sostenibili, le linee guida sono:1. Chiedere sempre informazioni sul prodotto (es. se proviene da strascico o pesca artigianale)2. Orientarsi sul pesce azzurro (alici, sardine, sgombri) e sulle cozze (debitamente certificate per la stabulazione)3. Evitare sempre pesce sotto taglia4. Per orate e spigole di acquicoltura preferire i prodotti italiani (costano di più ma la qualità è superiore e, di solito, gli impatti inferiori)
La regola fondamentale è quella di informarsi: abbiamo il diritto-dovere di sapere cosa compriamo e a quali costi ambientali e sociali. Con la loro pressione i consumatori possono modificare i processi produttivi a favore della sostenibilità.
Scarica la "Guida ai consumi ittici"
[Fonte: http://www.greenpeace.org/]
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